COME RISPETTARE
IN SICUREZZA IL PROTOCOLLO ANTI CONTAGI COVID-19 IN STUDI PROFESSIONALI
 Alla luce di ciò che sta accadendo riguardo l’epidemia
 da Covid-19 che ha colpito in maniera
struggente il nostro Paese con conseguente richiamo della nostra attenzione,
consapevolezza e responsabilizzazione da parte delle Istituzioni, mi preme di intercettare
la curiosità delle persone, colleghi professionisti, autonomi, imprese, utenza
in generale, ecc., in merito all’importanza di dover attuare, rispettare e far
rispettare le misure di prevenzione e protezione, atte a favorire il contrasto
ed il contenimento della diffusione del virus in ambienti di lavoro chiusi come
possono essere quelli degli studi professionali,  al fine di garantire la tutela della nostra
salute e di quella degli altri, seguendo le indicazioni generali richiamate nel  “Protocollo anti contagi Covid-19 nei luoghi
di lavoro”, poiché si evidenzia che la
prosecuzione delle attività può avvenire solo in presenza di condizioni che
assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione.
Alla luce di ciò che sta accadendo riguardo l’epidemia
 da Covid-19 che ha colpito in maniera
struggente il nostro Paese con conseguente richiamo della nostra attenzione,
consapevolezza e responsabilizzazione da parte delle Istituzioni, mi preme di intercettare
la curiosità delle persone, colleghi professionisti, autonomi, imprese, utenza
in generale, ecc., in merito all’importanza di dover attuare, rispettare e far
rispettare le misure di prevenzione e protezione, atte a favorire il contrasto
ed il contenimento della diffusione del virus in ambienti di lavoro chiusi come
possono essere quelli degli studi professionali,  al fine di garantire la tutela della nostra
salute e di quella degli altri, seguendo le indicazioni generali richiamate nel  “Protocollo anti contagi Covid-19 nei luoghi
di lavoro”, poiché si evidenzia che la
prosecuzione delle attività può avvenire solo in presenza di condizioni che
assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione.
Il “Protocollo anti
contagi Covid-19 nei luoghi di lavoro” è stato sancito tra il Governo Italiano
e le parti sociali in data 13 Marzo 2020, in relazione alle raccomandazioni
fornite dal Ministero della Salute, messo a disposizione delle aziende e reso
necessario per promuovere misure volte a garantire uniformità nell’attuazione
dei programmi di prevenzione elaborati, suvvessivamente integrato in data 24
Aprile 2020.
Relativamente alle
indicazioni generali da adottare e che dovremmo già conoscere per l’influenza
mediatica a cui siamo soggetti quotidianamente, esse riguardano l’adozione di
un comportamento da cittadini responsabili. Tali raccomandazioni consistono
sostanzialmente nelle seguenti pratiche: lavarsi spesso le mani con acqua e
sapone o utilizzare un gel a base alcolica, non toccarsi naso, occhi e bocca
con le mani, mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro, evitare le
strette di mano ed abbracci, evitare assembramenti ed indossare i DPI
(mascherina ed eventualmente guanti).
Alla luce di quanto emerso sia nel Protocollo iniziale
e sia in quello integrativo, si raccomanda per le attività intellettuali, per
quanto possibile,  il proficuo utilizzo
dello smart working e laddove ciò non sia possibile, sarà opportuno adottare
le seguenti misure di prevenzione e protezione. Preventivamente alla riapertura
degli studi è buona norma sanificare gli ambienti e le superifici (scrivanie,
porte, maniglie, mobilio, sedie, interruttori, telefoni, stampanti, ecc.), assicurando
la ventilazione degli stessi e durante l’attività lavorativa è opportuno
ripetere le normali procedure di pulizia ed igiene dei locali e delle superfici
senza applicare ulteriori particolari specificità. È raccomandata, inoltre, la
consegna e/o l’affissione all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei
locali di appositi materiali informativi per l’igiene delle mani, l’igiene
respiratoria ed il distanziamento; all’ingresso dei luoghi di lavoro sarà
convenevole predisporre il controllo della temperatura, con termometro “laser”,
dell’utenza in genere (colleghi, professionisti, clienti, ecc.); l’ingresso
dell’utenza è necessario che sia contingentato, evitando che si crei
all’interno dei locali un assembramento di persone, qualora non venga garantito
il rispetto della distanza di almeno un metro; avvenuto l’ingresso nel locale,
l’utenza procederà alla disinfezione delle mani con gel idroalcolici con
concentrazione di alcol non inferiore al 60%, mediante specifici dispenser
collocati in punti facilmente individuabili.
È buona norma che l’ambiente di lavoro sia dotato di
appositi contenitori richiudibili, per la raccolta ed il successivo smaltimento
di eventuali fazzoletti e/o salviettine monouso e/o panni utilizzati per le attività
di igiene personale e per la pulizia di postazioni di lavoro e delle superfici
degli ambienti.
Fermo restando quanto
appreso nelle indicazioni generali appena menzionate, mi preme rammentare che
l’accesso contingentato nei luoghi di lavoro e l’uso della mascherina è
necessario che siano adottati, qualora ci sia l’impossibilità di garantire la
distanza di almeno un metro l’uno dall’altro.
Premesso che quanto detto
finora è applicabile in tutti i contesti di lavoro in cui vengono svolte
attività intellettuali,  la situazione è
più articolata nel caso in cui gli studi professionali abbiano a carico
personale dipendente, poiché in tal caso si rientra in contesti assoggettati dal
D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i.  (Testo Unico
della Sicurezza) ove sussiste, tra l’altro, la Sorveglianza Sanitaria del Medico
Competente che dovrà collaborare con il Datore di Lavoro ed il Servizio di
Prevenzione e Protezione (SPP) per definire eventuali misure di prevenzione
aggiuntive nonché specifiche procedure, con contestuale aggiornamento del Documento
di Valutazione dei Rischi (DVR) introducendo la valutazione da esposizione a
rischio biologico generico.
In conclusione come
evidenziato dal Comitato Tecnico Scientifico e dalle Istituzioni,tutte le
misure varate per far fronte alla “fase 2”, avranno lo scopo di consentirci di convivivere
con il virus nella nostra quotidianità, fin quando non sarà possibile tornare
alla normalità. Tutti insieme ce la faremo!
 
 
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