martedì 28 aprile 2020

COME RISPETTARE IN SICUREZZA IL PROTOCOLLO ANTI CONTAGI COVID-19 IN STUDI PROFESSIONALI

Alla luce di ciò che sta accadendo riguardo l’epidemia  da Covid-19 che ha colpito in maniera struggente il nostro Paese con conseguente richiamo della nostra attenzione, consapevolezza e responsabilizzazione da parte delle Istituzioni, mi preme di intercettare la curiosità delle persone, colleghi professionisti, autonomi, imprese, utenza in generale, ecc., in merito all’importanza di dover attuare, rispettare e far rispettare le misure di prevenzione e protezione, atte a favorire il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus in ambienti di lavoro chiusi come possono essere quelli degli studi professionali,  al fine di garantire la tutela della nostra salute e di quella degli altri, seguendo le indicazioni generali richiamate nel  “Protocollo anti contagi Covid-19 nei luoghi di lavoro”, poiché si evidenzia che la prosecuzione delle attività può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione.
Il “Protocollo anti contagi Covid-19 nei luoghi di lavoro” è stato sancito tra il Governo Italiano e le parti sociali in data 13 Marzo 2020, in relazione alle raccomandazioni fornite dal Ministero della Salute, messo a disposizione delle aziende e reso necessario per promuovere misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di prevenzione elaborati, suvvessivamente integrato in data 24 Aprile 2020.
Relativamente alle indicazioni generali da adottare e che dovremmo già conoscere per l’influenza mediatica a cui siamo soggetti quotidianamente, esse riguardano l’adozione di un comportamento da cittadini responsabili. Tali raccomandazioni consistono sostanzialmente nelle seguenti pratiche: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o utilizzare un gel a base alcolica, non toccarsi naso, occhi e bocca con le mani, mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro, evitare le strette di mano ed abbracci, evitare assembramenti ed indossare i DPI (mascherina ed eventualmente guanti).
Alla luce di quanto emerso sia nel Protocollo iniziale e sia in quello integrativo, si raccomanda per le attività intellettuali, per quanto possibile,  il proficuo utilizzo dello smart working e laddove ciò non sia possibile, sarà opportuno adottare le seguenti misure di prevenzione e protezione. Preventivamente alla riapertura degli studi è buona norma sanificare gli ambienti e le superifici (scrivanie, porte, maniglie, mobilio, sedie, interruttori, telefoni, stampanti, ecc.), assicurando la ventilazione degli stessi e durante l’attività lavorativa è opportuno ripetere le normali procedure di pulizia ed igiene dei locali e delle superfici senza applicare ulteriori particolari specificità. È raccomandata, inoltre, la consegna e/o l’affissione all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali di appositi materiali informativi per l’igiene delle mani, l’igiene respiratoria ed il distanziamento; all’ingresso dei luoghi di lavoro sarà convenevole predisporre il controllo della temperatura, con termometro “laser”, dell’utenza in genere (colleghi, professionisti, clienti, ecc.); l’ingresso dell’utenza è necessario che sia contingentato, evitando che si crei all’interno dei locali un assembramento di persone, qualora non venga garantito il rispetto della distanza di almeno un metro; avvenuto l’ingresso nel locale, l’utenza procederà alla disinfezione delle mani con gel idroalcolici con concentrazione di alcol non inferiore al 60%, mediante specifici dispenser collocati in punti facilmente individuabili.
È buona norma che l’ambiente di lavoro sia dotato di appositi contenitori richiudibili, per la raccolta ed il successivo smaltimento di eventuali fazzoletti e/o salviettine monouso e/o panni utilizzati per le attività di igiene personale e per la pulizia di postazioni di lavoro e delle superfici degli ambienti.

Fermo restando quanto appreso nelle indicazioni generali appena menzionate, mi preme rammentare che l’accesso contingentato nei luoghi di lavoro e l’uso della mascherina è necessario che siano adottati, qualora ci sia l’impossibilità di garantire la distanza di almeno un metro l’uno dall’altro.

Premesso che quanto detto finora è applicabile in tutti i contesti di lavoro in cui vengono svolte attività intellettuali,  la situazione è più articolata nel caso in cui gli studi professionali abbiano a carico personale dipendente, poiché in tal caso si rientra in contesti assoggettati dal D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i.  (Testo Unico della Sicurezza) ove sussiste, tra l’altro, la Sorveglianza Sanitaria del Medico Competente che dovrà collaborare con il Datore di Lavoro ed il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) per definire eventuali misure di prevenzione aggiuntive nonché specifiche procedure, con contestuale aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) introducendo la valutazione da esposizione a rischio biologico generico.

In conclusione come evidenziato dal Comitato Tecnico Scientifico e dalle Istituzioni,tutte le misure varate per far fronte alla “fase 2”, avranno lo scopo di consentirci di convivivere con il virus nella nostra quotidianità, fin quando non sarà possibile tornare alla normalità. Tutti insieme ce la faremo!

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